Come scrivere un CV? Iniziamo con le cose da NON fare. Ci sono 5 errori che si ripetono spesso nel curriculum di gran parte dei candidati. Conoscili, evitali e ottieni più chiamate a colloquio con questi 5 consigli.
Lo so. Il pensiero di scrivere o aggiornare il curriculum crea in genere lo stesso entusiasmo che abbiamo alla scadenza della dichiarazione dei redditi. O quando dobbiamo andare a pagare una multa. O una bolletta alle poste.
La buona notizia? Quando entri nell’ottica giusta, aggiornare il CV diventa invece un appuntamento a cui guardare con positività e impazienza. Perché è innanzitutto un momento di riflessione per te.
Dell’importanza di aggiornare il curriculum in maniera regolare abbiamo parlato in questo articolo.
Vediamo invece quali sono gli errori che vedo ripetersi più spesso e come scrivere un CV che ti faccia ottenere più chiamate ai colloqui. Un selezionatore dedica una manciata di secondi a leggere un CV (e nel 98% dei casi cestinarlo). E ne vede a decine, se non centinaia. Usa bene quel tempo, fai parlare il tuo curriculum per te. Dev’essere il tuo cavallo di Troia per poter accedere all’azienda attraverso un colloquio.
Credimi, nel corso degli anni ne ho visti tanti e la media è talmente bassa che spiccare rispetto agli altri candidati ti risulterà piuttosto facile.
Pronta?
Come scrivere un CV: evita questi 5 errori!
1. Individua un fil rouge
Uno degli aspetti su cui insisto spesso quando ricevo richieste di consigli a riguardo, è quello di crearsi una propria “narrativa”. Chi sei come professionista? Qual è la tua storia professionale? Come si legano fra di loro le varie esperienze che hai fatto? Che tipo di quadro contribuiscono a creare?
Hai presente quel giochino della Settimana Enigmistica in cui si uniscono i puntini numerati finché non compare un’immagine? Un curriculum funziona allo stesso modo.
Puoi riempirlo di puntini in maniera randomica (tutte le tue esperienze messe lì a caso).
Oppure…
Oppure puoi presentare un’immagine già formata del tuo percorso e del tuo profilo professionale
Per creare una narrativa c’è un lavoro di fondo piuttosto articolato che tiene conto di tanti diversi fattori. In estrema sintesi, ecco alcuni consigli molto basici da cui puoi portare:
- Usa le varie esperienze e i ruoli che hai ricoperto per mostrare una coerenza e una progressione nel tuo percorso.
- Sfrutta ogni esperienza e competenza che hai acquisito come un pezzo del puzzle che chi ti sta valutando vuole vedere.
- Non solo, usa anche questo momento per capire come plasmare la tua attività in un modo che sia coerente con il punto di arrivo a cui ambisci. Ad esempio, se tutta la tua esperienza è per l’80% nelle vendite e il 20% nel marketing ma tu odi le vendite, struttura e costruisci la tua storia in modo che evidenzi maggiormente il lato marketing.
2. Dai i numeri!
Eh sì, quando si parla di curriculum “dare i numeri” assume subito un significato estremamente positivo.
Non c’è niente di più noioso per un selezionatore o hiring manager che leggere un elenco arido e piatto in cui si enumerano semplicemente le varie attività svolte da una persona. Se ad esempio lavori nelle vendite, leggere che ti sei occupata della “ricerca e primo contatto di leads (potenziali clienti, nda) attraverso chiamate ed email a freddo” non fa altro che descrivere un’attività abituale di un venditore tipo. Non quello che TU hai fatto.
In che modo il tuo CV racconta qualcosa in più di quello che TU hai fatto? Del TUO contributo? Guarda che effetto diverso fa leggere quella stessa frase scritta in questo modo:
- “Automatizzato il processo di generazione dei lead e aumentato le conversioni del 18% nell’acquisizione clienti in 7 mesi”
Una frase del genere dimostra risultati, intraprendenza, conoscenza del ruolo e indica chiaramente il valore aggiunto apportato.
Credimi, è esattamente questo che chi assume vuole vedere. Se non sai da dove partire, te lo spiego puntualmente in questo articolo. Se non conosci la formula “Da X ad Y in Z“, leggilo!
3. Rendi le cose più personali
Se si parla di curriculum, una delle domande più gettonate che ricevo è questa: “Ma devo personalizzare il mio CV per ogni candidatura che invio?”.
Beh, pensaci in questo modo. Se sei in un negozio di scarpe, hai più probabilità di acquistare se il commesso ti fa provare scarpe della tua misura o se ti porta di un paio di scarpe il numero 34, di un altro il 39 e di un altro ancora il 43?
Appunto.
Lo so, il tuo problema è cercare lavoro e credi che all’aumentare delle candidature aumentino le probabilità di trovarlo.
Il problema di chi assume, invece, è trovare il giusto candidato per quel dato ruolo.
Indovina quale di questi due problemi conta di più nel momento della decisione?
Entra quindi in questo mindset: per risolvere il problema del selezionatore, ed essere la migliore a farlo (dunque colei che sarà assunta), devi individuare e proporti come soluzione a quegli specifici problemi.
Come? Evidenziando come il tuo mix unico di competenze ed esperienze possa rappresentare la risposta alla loro domanda.
Non si tratta di sottigliezze. Oggigiorno, soprattutto se si applica per grandi aziende, le candidature vengono scremate in prima battuta da software automatici. Se all’interno del tuo CV il software non riconosce quello che è necessario per quel dato ruolo (tramite l’uso di certe keywords, anni di lavoro o altri parametri presettati), indovina?
Il tuo curriculum non sarà mai nemmeno visionato da occhi umani.
Assicurati quindi, di volta in volta, di creare un match, una combinazione, fra la tua figura professionale e la figura che è richiesta per quel ruolo. Non snaturandoti, ma individuando quali elementi combaciano e come evidenziarli.
Lo so, è impegnativo personalizzare ogni volta il tuo curriculum per ciascuna candidatura. Ma il tuo obiettivo se vuoi costruirti un lavoro e una vita su misura per te non può essere quello di sparare sul mucchio, fare pesca a strascico di possibili lavori e aspettare passivamente di vedere cosa viene su.
Soprattutto quando cresci ed evolvi come professionista, ti verrà naturale essere sempre più selettiva. Comincia già da ora.
Detto questo, un modo semplice ed efficace per velocizzare questa procedura è quello di utilizzare un “master curriculum”. Di cosa si tratta? Un curriculum matrice in cui inserisci TUTTE le esperienze che hai fatto, anche con una certa dovizia di dettagli.
Quando è il momento di inviare una nuova candidatura, fai una copia di quel CV rinominandolo “CV NOME COGNOME PER AZIENDAX”. es. “CV Maria Rossi per Barilla”.
Da questa nuova copia puoi scegliere, come se fossi a fare la spesa, quali voci tenere e quali invece cancellare, in modo che rimangano solamente quelle più rilevanti per il ruolo a cui ti candidi.
Nel mio percorso gratuito su come trovare il lavoro giusto per te in 5 email, ti do altri consigli a riguardo. Se non lo hai già fatto, puoi iscriverti da questo link.
4. Adotta un formato chiaro e leggibile
Certo, la sostanza dovrebbe in teoria vincere sulla forma.
Eppure, che ci piaccia o no, la forma gioca e giocherà sempre una parte importante nel modo in cui ci presentiamo e di conseguenza veniamo percepiti.
Lo stesso vale per il nostro CV, che è spesso l’unico biglietto da visita e l’unica carta da giocarci per passare al livello successivo: il colloquio (anche se così non dovrebbe essere, come ti parlo nel percorso di 5 email ci sono tecniche molto più efficaci ;)).
Non ti sto suggerendo di perdere tempo a scegliere il font più accattivante o testare se il grigio scuro performa meglio rispetto al nero. Alla fine sarà sempre la tua esperienza a contare e fare la differenza.
Però non trascurare nemmeno l’aspetto formale ed estetico del tuo CV, perché una leggibilità mediocre, in cui gli occhi non sanno bene su quale parte concentrarsi, spazientirà il selezionatore e ridurrà ulteriormente il tempo che questa persona dedicherà al tuo curriculum.
Non solo: un curriculum graficamente disordinato e incongruente è sinonimo di approssimazione, mancanza di cura e della capacità di sintesi necessaria a riassumere e presentare le informazioni.
Se il tuo curriculum fa schifo, come potrò anche solo considerare di assumerti per preparare presentazioni per il senior management che avranno sicuramente uno standard simile?
Bene, spero con questa filippica di averti convinta. Ecco nel concreto alcune accortezze che puoi adottare:
- SINTESI. Lo so che è difficile rinunciare e stagliuzzare certe righe di CV, perché rappresentano ai nostri occhi piccole conquiste e sacrifici. La sintesi però è tua amica, perché guiderà chi revisiona il tuo CV a soffermarsi solo su quello che conta davvero, senza lungaggini inutili. Nel dubbio: taglia.
- Muri di testo. Devi evitarli come il sole a mezzogiorno se vuoi arrivare a 50 anni con la pelle ancora discretamente giovane. Il tuo curriculum deve “respirare” e non affaticare la vista e la concentrazione di chi lo osserva. Come ovviare?
- Bullet points. Gli elenchi numerati sono tuoi amici.
- Varietà. Grassetti, sottolineature e corsivi possono aiutare il lettore a identificare immediatamente quali sono i punti chiave su cui concentrarsi. Usali, ma non abusarne. Perché se tutto è sottolineato e richiama l’attenzione, allora niente è sottolineato e distrae l’attenzione.
- Coerenza stilistica. Metti i punti alla fine di una frase del tuo elenco puntato? Fallo su tutte o non farlo su nessuna. Evidenzi in grassetto i nomi delle aziende per cui hai lavorato? Di nuovo, fallo per tutte o non farlo per nessuna. Altrimenti il tutto risulterà un guazzabuglio caotico e disordinato.
- Attention grabbers: letteralmente, queste due parole inglesi si traducono come “richiamatori di attenzione”. Sai quali sono le cose che più attirano l’attenzione all’interno di un CV? I NUMERI! Che siano espressi come interi o percentuali, i numeri hanno il potere di attirare l’attenzione di chi legge, incuriosendolo nel voler scoprire a quali aspetti quei numeri fanno riferimento. Di questo abbiamo già parlato al numero 2 di questo articolo e la tecnica del “Da X ad Y in Z” è perfetta per aggiornare il tuo CV.
5. Stai lontana dal CV europeo!
Ehi, ho un’idea! Perché domani per andare in ufficio non indossi delle zeppe alte 14cm, un paio di jeans a zampa di elefante, una giacchetta di paillettes dorata e un bel sombrero per completare il tutto?
Dici che risulteresti un po’ fuori contesto e fuori luogo, con uno stile vecchio e sorpassato?
Ecco. Il curriculum in formato europeo crea esattamente quella stessa impressione.
In Inghilterra non mi è mai capitato di ricevere un CV in formato europeo, ma da quelli che ricevo da molte lettrici in Italia in cerca di consigli, mi rendo conto che tantissime persone lo utilizzano ancora.
Se hai letto con attenzione i punti riguardo la necessità di personalizzare il CV e di presentarlo in un formato ben leggibile e piacevole alla vista, allora capirai perché il formato europeo è un NO assoluto.
A meno che abitualmente non ti piaccia andare in ufficio con un corpetto anni ‘80 in stile Madonna. Nel qual caso: ehi, sono scelte! E le rispettiamo.
Bene, questo articolo finisce qui. Riguarda il tuo CV alla luce di questi consigli e valuta su quali aspetti puoi intervenire per migliorarlo.
E poi non dimenticare: il curriculum è solo UNA delle carte a tua disposizione per trovare il lavoro dei tuoi sogni, ma non può e non deve in alcun modo essere l’unica. Di questo parlo ampiamente nel mio percorso. Se non sei ancora iscritta, puoi farlo da qui.
Noi ci rileggiamo presto. Ora chiudi questa pagina vai a prenderti quello che desideri.
Arli.
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