3 consigli pratici per affrontare la fase successiva al colloquio conoscitivo e aumentare le tue chance di essere assunta.
Esistono tantissimi articoli e consigli su come prepararsi ad un colloquio. Cosa indossare, che atteggiamento tenere, come prepararsi alle domande, quanto sorridere e chi più ne ha più ne metta (toh, guarda, eccone qui uno).
Certo, prepararsi al meglio al colloquio conoscitivo è fondamentale. Eppure c’è una fase altrettanto importante che va tenuta in considerazione, ed è quella immediatamente successiva.
Partiamo dalla fine: hai appena salutato la persona che ti ha intervistata, sei uscita dalla sede dell’azienda a cui hai inviato la candidatura e ora… Già, e ora?
Eccoti i 3 passaggi fondamentali da seguire in questo momento, che:
- ti aiuteranno nei prossimi colloqui (certo, speriamo questo sia andato bene, ma finché non lo sai…)
- ti faranno rimanere impresso nella mente del selezionatore
- ti aiuteranno ad affrontare il periodo di attesa della risposta col miglior atteggiamento mentale possibile
1. Prendi appunti del tuo colloquio conoscitivo
Appena uscita dal colloquio, apri una nota sul telefono o una pagina della tua agenda. Appuntati tutte le domande che ti sono state poste e i punti principali delle risposte che hai dato. Ci sono due motivi per farlo:
- se ti chiameranno ad un colloquio successivo, potrai prepararti ancor meglio sfruttando le informazioni che ti hanno dato e parlando la loro stessa lingua.
- Molte di queste domande ti verranno fatte anche in colloqui successivi.
Capitalizza questa esperienza. Rivivi il colloquio ripensando alle tue risposte con spirito critico, provando a guardarti dal di fuori come se fossi la selezionatrice e dovessi esaminare te stessa. Sii obiettiva ma non essere dura con te stessa. Ricorda che tutto contribuisce alla tua esperienza.
Può aiutarti porti queste domande:
- Ci sono state delle domande che ti hanno messa in crisi, a cui non hai saputo rispondere o per cui hai avuto degli attimi di esitazione? Chiediti come mai e pensa a come risponderesti la prossima volta a una domanda simile. Non fossilizzarti sulla singola domanda/risposta e non imparare nulla a memoria, prendilo piuttosto come un esercizio di flessibilità.Ti sarà utile per non rimanere spiazzata la prossima volta che ti chiederanno “se lei fosse un dolce, che tipo di dolce sarebbe?”. Che tu ci creda o no, ad una mia collega in Google hanno fatto questa domanda nel primo colloquio conoscitivo.
- A quali domande senti di aver risposto bene? Cerca di capire cosa ha funzionato per replicarlo nei tuoi colloqui futuri. Come fai ad accorgerti di aver risposto bene ad una data domanda?
Primo: mentre rispondevi ti sentivi a tuo agio e perfettamente padrona dell’argomento e della situazione.
Secondo: che sia stato un cenno di assenso, o un’esclamazione positiva da parte del selezionatore, hai avuto la netta impressione che la risposta che hai dato sia decisamente piaciuta a chi prenderà la decisione di assumerti oppure no.
- Ci sono state delle domande a cui hai risposto “così così” e per cui credi che avresti potuto esprimere meglio la tua preparazione? Non importa, fintanto che la prossima volta ti farai trovare pronta; che sia facendo più ricerche sul ruolo, sull’azienda o sulla posizione.Molto spesso, a non farci ottenere un lavoro è l’incapacità di esprimere a pieno che siamo proprio noi la persona che stanno cercando. E non una reale mancanza di competenze.
2. Ringrazia
Un colloquio conoscitivo non è un incontro spot con un’azienda in cui loro fanno domande e tu dai risposte, sperando che alla fine decidano di assumerti. Dal momento in cui scegli di inviare la tua candidatura, inizia con quell’azienda un processo e una relazione che sarà tua premura curare.
Fai quello che faresti con un cliente che stai corteggiando e con cui hai da poco avuto un primo incontro per parlargli della tua azienda (te stessa) e dei tuoi servizi (le tue skills e competenze). Nelle 24h successive al colloquio (non più tardi) ricordarti di inviare un’email di ringraziamento.
Niente di stravagante. Semplicemente ringrazia la persona (o persone) che ti ha intervistato per il tempo che ti ha dedicato e conferma il tuo interesse nella posizione. Magari menziona brevemente uno o due punti salienti di cui avete discusso.
Mostrerai di aver compreso quali sono le sfide che l’azienda sta affrontando e quale sarebbe il tuo contributo qualora scegliessero te.
Oltre che un gesto di cortesia, questa è una mossa che ti aiuterà a rimanere impresso nella mente dei reclutatori, dandoti un’aria molto professionale e proattiva.
Intendiamoci, se qualcuno molto più qualificato di te si presenterà al colloquio, non sarà certo un’email a fare la differenza. Se però te la batti con altri candidati, questi sono dettagli che ti daranno una spinta in più.
3. Dimenticatene
Bene.
- Hai fatto quel che serviva per capitalizzare quanto successo in questo colloquio conoscitivo in quelli successivi.
- Hai inviato un’email di ringraziamento per dare una spintarella alla tua candidatura.
- Hai chiamato tua mamma, il tuo ragazzo, la tua migliore amica, per raccontare loro come è andata.
- Ti sei presa un gelato grande con doppia panna perché, insomma, dopo tutta quella tensione francamente te lo meriti (ehm… no, forse questa sono io).
E ora?
Segna entro quando dovresti ricevere un feedback dall’azienda (domanda #8 di questo articolo) e una data in cui fare follow-up nel caso non si fossero ancora fatti vivi, metti un promemoria e… move on.
Davvero. Cancella totalmente dalla tua mente questo colloquio e questa posizione e concentrati sui prossimi passi.
La ricerca del lavoro è una maratona. Non puoi rallentare continuando a guardarti indietro e ripensando ai km fatti o a come avresti potuto farli meglio. Pensa solo a quelli che hai davanti.
E soprattutto non farti prendere dalla sindrome del “lavoro azzurro”. Quella per cui “Oddio, quel ruolo è cosi interessante. E’ proprio quello che voglio fare. Solo questa è l’azienda giusta per me. Se non mi assumono loro che farò? Ma sono passate 24h e ancora non mi hanno chiamata! Chissà quando mi chiameranno… Perché non mi chiamano?”.
E ricorda che il lavoro giusto non è solo quello che piace a te, ma anche quello per cui vieni scelta. Insomma, un po’ come nelle relazioni; la buona riuscita sta tutta nella reciprocità.
P.s. Il gelato con panna, un libro nuovo o un po’ di shopping dopo un colloquio di lavoro rappresentano un diritto inalienabile. Premiati, te lo meriti 😉
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