Bozoma Saint John è stata nominata nuova CMO di Netflix. Come è arrivata a ricoprire un ruolo tanto importante in una delle tech companies più hot del momento? Vediamolo insieme.
È appariscente. Rumorosa. Sicura di sé e persino un po’ presuntuosa. Perché, come lei stessa dice, si è guadagnata il diritto di poterlo essere.
Bozoma Saint John è tutte queste cose messe insieme e anche di più. Lo sa benissimo e lo rivendica con orgoglio. E che piaccia oppure no, di certo non passa inosservata. Né è sua intenzione farlo.
Dopo aver iniziato la sua carriera come assistente in un’agenzia marketing, in soli vent’anni Bozoma ha lavorato per alcuni dei brand più famosi al mondo, è apparsa sulle cover di riviste di settore ed è entrata nelle liste di CMO più influenti a livello globale.
Tra un’infanzia movimentata e un lutto drammatico che l’ha colpita pochi anni fa, la sua vita è stata tutto fuorché lineare.
E tutto ciò che oggi Bozoma Saint John è, rappresenta, indossa e professa -sia come donna che come professionista- è già rintracciabile nelle radici di quell’infanzia.
Un’infanzia e un’adolescenza atipiche
Classe 1977, Bozoma Saint John nasce negli Stati Uniti, ma vive la sua infanzia in Ghana, paese di cui entrambi i genitori sono originari. In Ghana suo padre (studioso con tanto di PhD) diventa membro del parlamento. Nel 1982, quando il governo viene rovesciato e il padre rischia la galera, l’intera famiglia è costretta a fuggire dal paese. La madre di Bozoma ha già tre figlie ed è incinta della quarta.
L’intera famiglia si trasferisce così a Washington DC, dove trascorreranno sei anni, per poi tornare di nuovo in Ghana.
A 12 anni la sua famiglia si trasferisce nuovamente negli Stati Uniti, questa volta in Colorado, dove Bozoma cresce e forma il suo carattere. In un periodo, quello dell’adolescenza, in cui essere diversi dai propri coetanei rappresenta la ricetta perfetta per sentirsi esclusi dal gruppo, lei si trova catapultata in un contesto culturale totalmente nuovo e diverso.
In un certo senso, è qui che Bozoma Saint John inizia la sua carriera.
Per essere accettata e far parte del gruppo, infatti, inizia a crearsi una propria personale cultura pop. Che si tratti di film, tv o radio, lei è la più aggiornata su ogni argomenti. E li utilizza come strumenti per nutrire la sua abilità di connettersi e conoscere realmente le persone.
Cosa imparare: questa fase della sua vita insegna alla nuova CMO di Netflix alcune doti essenziali per il suo lavoro. Ecco alcuni spunti da cui possiamo prendere esempio.
- Già da giovanissima, Bozoma ha sfruttato una situazione di apparente svantaggio per imparare a comprendere le persone e le loro motivazioni ad un livello profondo, a parlare lo stesso linguaggio a cui loro sono abituate e a tradurre il tutto in un messaggio coerente. Doti essenziali per chi lavora nel marketing. Che situazione stai vivendo in questo momento che può insegnarti qualcosa di utile per il tuo futuro?
- Sin da subito, comprende il valore di rimanere se stessi e di non appiattirsi per inserirsi in un certo contesto. Quando gli amici andavano a trovarla, invece che la solita pizza sua madre preparava loro una tipica zuppa ai peperoni ghanese. Non senza un po’ di imbarazzo per la figlia. E non parlava sempre inglese, ma spesso e volentieri la sua lingua madre. Persino di quel nome così particolare, Bozoma, la protagonista della nostra storia impara ad apprezzare l’unicità e a portarlo con vanto in una regione chiusa come il Colorado. Quando nella sua carriera si è poi ritrovata in contesti in cui ci si aspettava che assimilasse la cultura aziendale esistente, ha saputo bilanciare quella spinta e portare con sé il suo background, mixando insieme diversi elementi della sua storia personale e professionale. E tu, a quali aspetti della tua personalità stai rinunciando per andar bene a qualcuno o qualcosa?
- Ad un certo punto, prende possesso della sua storia e, capendo di non poter certo essere “meno alta, meno nera o meno diversa“, decide di andare all in, di diventare totalmente la persona che è. All’epoca, quel trasferimento sembrava la cosa peggiore che potesse capitare alla se stessa tredicenne. Col senno di poi, oggi sostiene che sia stata la cosa migliore che le sia capitata. A soli 13 anni, le ha insegnato ad entrare in ogni stanza senza curarsi troppo di ciò che le persone in quella stanza pensavano di lei. Ci sono aspetti della tua storia che tu hai trascurato, omesso o negato per il timore che non andasse bene agli altri?
La morale: se ad una festa tutti portano una pizza, non avere timore di presentarti con la tua zuppa ai peperoni.
Bozoma Saint John: il suo percorso di carriera
Concluso il liceo, Bozoma decide di prendersi un anno sabbatico prima di iniziare a studiare medicina. Come molti figli di immigrati, era infatti convinta di voler (o dover?) diventare medico.
Questo è il primo vero gesto di potere che compie sul suo destino e rispetto a quello che i suoi genitori volevano per lei.
Finisce quindi con lo studiare lettere con un focus sulla cultura afro-americana. Nel 2000 arriva il suo primo impiego:
- 2000-2004, Senior Account Executive in Spike DDB: A 22 anni inizia a lavorare nell’agenzia pubblicitaria di Spike Lee. Per avvicinare un po’ di più alla cultura pop uno dei loro clienti, Pepsi, è proprio a lei a suggerire come nuova testimonial una Beyonce che aveva appena lasciato le Destiny’s Child. Questo in un’epoca in cui Beyonce non era ancora la “Queen B” che conosciamo oggi, in cui anzi la strada per gli artisti che lasciavano la pop band era tutto fuorché garantita. In questo ruolo rimane per… [4 anni]
Cosa imparare: Dopo il successo ottenuto per la campagna con Beyonce, nella review lavorativa riceve poco credito dal suo capo per il lavoro svolto. Lì comprende quanto sia importante la promozione di se stesse e il fatto di reclamare il lavoro fatto. Perché come dice lei stessa: “se non lo fai tu, qualcun altro scriverà la storia per te e, con buona probabilità, ti escluderà da quella storia. Sii sempre la tua più grande sostenitrice”. Tu quanto spesso lo fai nel tuo lavoro?
- Marzo 2005-Ottobre 2009, Senior Marketing Manager per PespsiCo. Come a volte accade per chi lavora in agenzia o consulenza, passa a lavorare direttamente per il cliente, Pepsi. Qui gestirà i brand all’interno del portfolio di bevande di Pepsi in Nord America per un periodo di… [4 anni e 8 mesi]
- Novembre 2009-Gennaio 2011, Vice Presidente Marketing ed E-commerce in Ashley Stewart [divisione di Urban Brands]. Nel passaggio da una multinazionale e brand globale, ad una realtà certamente più piccola, Bozoma fa il primo salto di leadership e passa da Senior Manager a Vice Presidente [1 anno e 3 mesi]
- Gennaio 2011- Aprile 2014, Head of Music and Entertainment Marketing, in PepiCo. Nel tornare in Pepsi il titolo scende da Vice Presidente a quello di Head of, ma si trova nuovamente a lavorare in una realtà più grande. E decide sì di tornare in Pepsi, ma di farlo con idee nuove e portando quello in cui lei è più brava; il mix di musica, intrattenimento e cultura per cui ha studiato e lavorato sin da ragazzina. Nel dicembre del 2013 perde tragicamente suo marito per un raro tipo di cancro. Perdita che la lascia vedova e madre single di una bambina di 4 anni. I suoi giorni in Pepsi iniziano ad avere i giorni contati dopo questo avvenimento [3 anni e 4 mesi]
Cosa imparare. Questi due passaggi di carriera ci illuminano su due aspetti:
- Passare dal middle management ad un ruolo di leadership in una grande azienda può essere difficile, banalmente anche solo per una questione di numeri. L’alternativa alla scalata “verticale” è quella “orizzontale” (o per meglio dire obliqua), in cui si lascia una posizione di middle management nella grande azienda per ricoprire un ruolo di leadership in una più piccola.
- Quando dopo 15 mesi decide di tornare in Pepsi, lo fa ai suoi termini e condizioni. Questo non sempre è fattibile, tu però non fare l’errore opposto, dando per scontato che nella tua realtà sia impossibile. Cerca sempre di osservare con occhio attento le necessità dell’azienda per cui lavori, di comprendere come evolvono ed essere proattiva nel pensare a come puoi mettere a servizio il tuo mix unico di talenti, conoscenza e capacità.
- Aprile 2014-Giugno 2017, Head of Global Consumer Marketing, Apple Music & iTunes. L’esperienza che si è saputa creare in Pepsi (in una divisione che poco aveva a che fare con drink e bevande in senso stretto) la rende appetibile per Apple, passaggio che segna il suo trasferimento a Los Angeles e l’accesso al mondo tech. Il ruolo è sempre quello di Head of, ma in una delle aziende più importanti al mondo in ambito tecnologico, in cui rimarrà per… [3 anni e 3 mesi]
- Giugno 2017-Giugno 2018, Chief Brand Officer Uber. Qui Bozoma prende un altro grande rischio di carriera. Se i salti di carriera in un’altra azienda sono infatti uno dei modi per accelerare la propria ascesa, i turnaround (ristrutturazioni) aziendali non sono certo di meno. A volte riguardano la situazione economica dell’azienda, altre invece quella di immagine, come era il caso di Uber nel 2017. L’azienda era cresciuta ad un ritmo vertiginoso, finché un grosso scandalo sul suo top management e varie accuse di molestie sessuali non hanno letteralmente investito l’azienda. Bozoma si butta in un ruolo difficile che richiede preparazione, tempra e carattere, in cui tuttavia resterà solamente per… [1 anno e 1 mese]
Ecco le parole che ha usato con una giornalista non appena assunto l’incarico: “Non ho paura. Non ho mai avuto paura di niente. Vedo potenziale e opportunità. Non sono ingenua e non approvo quello che è accaduto in Uber, ma la rappresentazione conta. Voglio essere la rappresentazione del cambiamento che voglio vedere. Voglio che le cose migliorino per le persone di colore e le donne. Che sia possibile per loro arrivare al lavoro, svolgerlo al meglio ed essere apprezzate per il proprio operato. Ci saranno momenti difficili e piangerò, perché non mi preoccupa piangere e mostrare le mie emozioni. Ma sono speranzosa, guardo al quadro generale”.
Cosa imparare: Un’ultima lezione della sua esperienza in Uber, Bozoma ce la dà nel momento in cui decide di lasciare. Il peso del lavoro ad un certo punto diventa così schiacciante che non se la sente più di andare avanti. Ancora una volta, segue il suo istinto e sceglie ciò che è meglio per lei. Come lei stessa ha detto: “Non si può sempre essere i salvatori, a volte bisogna salvare se stessi”. Quante volte, invece, per salvare le apparenze o non lasciare gli altri in difficoltà, zittiamo quella voce e mettiamo a tacere il nostro intuito?
- Giugno 2018-Giugno 2020, CMO Endeavor. Il rischio preso con il ruolo in Uber la ripaga e, nel 2018, arriva a ricoprire per la prima volta il ruolo di CMO in una delle più grandi aziende di entertainment. L’azienda madre comprende tanti sub-brand, che spaziano dalla musica, al fashion allo sport. Creare una narrativa per ciascuno di questi brand e uno storytelling che li connetta tutti è una delle nuove sfide di Bozoma in questo ruolo, in cui rimarrà per… [2 anni e 1 mese]
- Giugno 2020, CMO di Netflix: Qui prende in carico il marketing di Netflix, che ad oggi conta 183 milioni di utenti paganti in oltre 190 paesi.
Se il percorso di Bozoma Saint John ti ha ispirata e colpita, questo è ancora niente 😉 In questo articolo parliamo dei suoi personali cinque consigli per fare carriera.
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Arli.
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