Tenere un budget personale ha cambiato molto il mio approccio ai soldi e alla gestione delle mie finanze. Ecco come funziona e come crearne uno tuo.
Quando nell’aprile del 2016 sono arrivata a Londra con un biglietto di sola andata, avevo appena £2,000 in risparmi.
Con lo stipendio che percepivo in Italia prima di partire, oggi non potrei nemmeno coprire le spese per l’affitto.
Eppure, per quanto piccola possa sembrarmi quella cifra ora al confronto, il pensiero di abbandonare quella fonte sicura di reddito all’epoca mi aveva creato non pochi pensieri e timori.
Ed ecco la prima riflessione che questo mi porta a fare sul tema soldi: quando vissuti in maniera consapevole, i soldi altro non sono che un indicatore di dove ci troviamo nel nostro percorso professionale, economico e personale.
Ci indicano, per l’appunto, quali sono i nostri bisogni, desideri e aspirazioni; e come questi evolvono (e come noi stesse evolviamo) nel corso del tempo.
Qualche mese fa, cinque anni dopo il mio arrivo a Londra, ho deciso di prendermi un anno simil-sabbatico per dedicarmi a Donna In Carriera e un altro progetto in inglese. Ho scelto di auto-sponsorizzarmi per i prossimi 12 mesi con un budget che, salvo imprevisti, ho pianificato di tenere attorno ai £36,000 (circa 42.000€).
Se alla fine di quest’anno non avrò guadagnato nulla dall’attività che voglio creare e avrò perso quella somma per intero, non sarò certo contenta, ma è un rischio che ho scelto di prendere e un investimento che ho deciso di fare su me stessa.
Una volta fatti i calcoli e presa la decisione, ho completamente rimosso la componente emotiva. E mi sono fatta il regalo di concentrarmi su due aspetti:
- Creare con gioia qualcosa che possa essere utile ad altre donne nel loro percorso e che sia la mia legacy (eredità) se dovessi morire fra 12 mesi.
- Vendere e proporre solo quelle soluzioni che ritengo possano davvero fare la differenza per chi mi legge, avendo zero preoccupazioni o pressioni legate all’aspetto economico.
Negli anni il mio approccio al tema soldi è cambiato molto e sotto molteplici aspetti. Incluso appunto quello emotivo che viene spesso trascurato.
Un’abitudine che però mi ha sicuramente aiutata tantissimo è quella di tenere un budget personale.
Ho provato di tutto, da app dedicate a tabelle excel super complesse e dettagliate. Ormai da tre anni uso invece un sistema molto più semplice ed immediato, che mi permette di avere massima chiarezza sulle mie finanze (a fine articolo troverai un template da scaricare).
Ecco i fondamentali da cui partire per creare il tuo budget personale.
Quello che leggerai è per lo più il risultato della mia esperienza e formazione sul campo (sia personale che all’interno della fintech di investimenti in cui ho lavorato). Idee e suggerimenti non sono certo da intendersi come consigli finanziari, per cui ti invito a crearti la tua personale cultura sul tema o a rivolgerti ad una figura esperta.
Budget personale: serve anche a me?
Non ho sempre saputo cosa volessi fare. Ma ho sempre saputo il tipo di donna che volevo essere. Una donna indipendente, alla guida del proprio percorso, che non avesse bisogno di un uomo per pagare le bollette – Diane Von Furstenberg
Ti chiedi se ti serve davvero un budget personale? Se ci tieni alla tua indipendenza, alla tua crescita e libertà finanziaria, la risposta per me è as-so-lu-ta-men-te sì.
Un budget personale ti permette di tenere traccia delle tue entrate e uscite, di avere un’idea di “dove finiscono i tuoi soldi” e di monitorare come il tuo patrimonio complessivo evolve nel tempo.
Altolà! Il termine “patrimonio” riferito a te stessa ti suona un po’ strano, altisonante o alieno? La Treccani ne dà questa definizione:
“Patrimonio s.m. – Il complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona (fisica o giuridica) possiede“.
Quindi no, non dobbiamo essere ricche ereditiere, imprenditrici o top manager con stipendi annuali a 6 zeri per iniziare a parlare del nostro patrimonio.
Quando rimuoviamo la componente emotiva dal tema soldi, quello che ne rimane è una semplice questione matematica.
Hai presente quando ci lamentiamo di non riuscire a perdere o prendere peso? Anche in quel caso, salvo problematiche, si tratta di aritmetica. Dobbiamo produrre un deficit calorico fra le calorie che assumiamo (tramite il cibo) e quelle che bruciamo (tramite l’attività fisica).
In termini estremamente semplificati, è quello che succede anche con le nostre finanze.
Con la differenza che, invece che un deficit -a fine mese, trimestre o anno- vogliamo creare un surplus. Ovvero un differenziale positivo fra le nostre entrate ed uscite.
Calorie assunte – Calorie bruciate = Perdita o acquisto peso
Entrate – uscite = Incremento o Diminuzione Patrimonio Personale
Le mie regole per la gestione dei soldi
1. Massimizza le entrate
Come dipendente, le mie fonti di reddito fino ad ora sono sempre state fisse e prevedibili (il mio stipendio). Diverso è il caso di chi lavora con partita iva o gestisce una propria attività imprenditoriale.
Da dipendenti, esistono principalmente due leve che possiamo utilizzare per aumentare le nostre entrate:
- Negoziare lo stipendio o altri bonus che abbiano un valore economico.
- Creare quello in inglese viene chiamato side business (una piccola attività parallela e laterale al tuo lavoro a tempo pieno)
Entrambe le opzioni richiedono un certo sforzo.
La prima in termini di sicurezza in te stessa e nelle tue capacità. La seconda idem, con l’aggiunta di tempo, impegno e risorse dedicate (nell’articolo linkato trovi alcune idee in più per partire).
Dalla mia esperienza però posso dirti questo: non mi sono mai pentita ogni volta in cui ho negoziato il mio stipendio.
Le uniche volte in cui mi sono pentita sono state quelle in cui non l’ho fatto.
2. Gestisci (e automatizza) le uscite
Soprattutto agli inizi, la gestione dei nostri soldi non deve essere complicata; tutt’altro! Questa auto-imposta complessità è una delle ragioni per cui molte persone cercano di starne quanto più alla larga.
Proprio per semplificarmi la vita, io uso solamente due conti:
1. Un conto principale su cui ricevo lo stipendio e da cui pago le spese più grandi (e per lo più fisse) già automatizzate.
Queste includono voci come: affitto, la somma mensile che destino agli investimenti, abbonamenti vari come quelli del cellulare, quote mensili ad associazioni di beneficienza* e via dicendo.
*Opinione personale: l’abitudine alla beneficienza dovrebbe accompagnarci dal primissimo stipendio che abbiamo. Fosse anche una percentuale minuscola di quello che guadagniamo.
2. Un conto Revolut su cui ogni mese passo una determinata cifra che utilizzo per le spese di tutti i giorni.
Queste includono tutte le spese (online e nei negozi fisici) che faccio nel day to day. Rispetto alle banche tradizionali, per quella che è la mia esperienza le neobanks come Revolut, Monzo o N26 permettono di avere una visuale e una user experience delle proprie uscite molto più dettagliata.
Il resto del mio patrimonio si trova in due servizi/app che utilizzo per gli investimenti e la pensione.
Per chi vive in Inghilterra, per questi servizi io uso rispettivamente Nutmeg e PensionBee.
Quest’ultimo è un business creato da Romi Savova, una donna e professionista che si è saputa reinventare nella sua carriera e che, come CEO della sua azienda, ha rivoluzionato il mondo delle pensioni qui in UK rendendolo molto più facile e accessibile.
L’ho conosciuta ad un evento un paio di anni fa e conoscendo il suo percorso sono doppiamente felice di essere una cliente del suo business.
In passato ho usato metodi e fogli excel anche piuttosto complessi per tenere traccia di tutti questi movimenti. Il risultato? Ci impiegavo più tempo del dovuto e lo percepivo come l’ennesimo compito da portare a termine.
Ora mi affido di più a dei principi:
- Tutte le spese fisse che posso automatizzare… sono automatizzate. Non posso e non voglio dedicare né tempo né energie a ricordarmi di pagare l’affitto o le bollette.
- Lo stesso vale per i miei investimenti; il primo di ogni mese il 20% di ogni mio stipendio finisce sempre nel mio conto di investimenti sul mercato azionario. Questo è il mio modo di “pagare me stessa” e assicurarmi un investimento per il futuro. Sono soldi che considero quasi immobilizzati per un periodo di almeno 5 anni, e che userei solo in caso di estrema necessità. Vista la mia età ho scelto un profilo di rischio medio-alto, consapevole del fatto che nel corso del tempo l’investimento può perdere o accrescere il proprio valore, ma che sul lungo termine posso aspettarmi un ritorno positivo.
- Conoscendo l’ammontare delle mie spese fisse e il mio storico di spesa, in media ogni mese ho 1 o 2 spese variabili un po’ più importanti (viaggi, biglietti aerei, corsi di formazione e via dicendo). Per il resto faccio rientrare le mie spese all’interno di un certo range, entro il quale mi concedo uno stile di spesa abbastanza rilassato e senza sensi di colpa. Che si tratti di una cena offerta, concedermi qualche sfizio o un piccolo lusso. Il resto rimane nel conto come risparmi.
Se non sei da dove partire per allocare il tuo budget mensile, prova ad immaginare come verrebbe allocato il tuo stipendio con la regola 50/30/20.
50% dedicato alle necessità, 30% ai desideri e 20% ai risparmi.
Prendendo ad esempio uno stipendio netto di 2.000€, la regola 50/30/20 vedrebbe:
- 1.000€ in spese necessarie come affitto, bollette, telefono e via dicendo;
- 600€ in viaggi, shopping, cene, esperienze o regali;
- 400€ risparmiati*
Ovviamente ci sono mesi o periodi della tua vita in cui alcune voci saranno più alte di altre, ma questa “regola” ti offre un buon punto di partenza.
*C’è differenza fra risparmiare e investire; ricorda che nel primo caso i soldi non investiti sono soggetti ad inflazione, mentre nel secondo caso hai un livello di rischio (di perdere i tuoi risparmi) molto più ampio. Prima ancora di pensare agli investimenti, quindi, è altamente consigliabile avere una somma tale di risparmi tale per cui, se ogni entrata fosse azzerata oggi stesso, potresti sostenere il tuo attuale lifestyle e livello di spesa per i beni essenziali (affitto, bollette, macchina, cibo, etc.) per almeno 3 mesi.
3. Monitora il patrimonio
I miei soldi li voglio là dove li posso vedere: tutti appesi nel mio armadio – Carrie Bradshaw in Sex & The City
Non possiamo dire di prendere seriamente l’argomento finanze se non gli dedichiamo attivamente del tempo. Per me questi appuntamenti sono di tre tipi.
- Il primo giorno di ogni mese: tiro fuori il mio budget personale (trovi il template da scaricare a fine articolo) e lo aggiorno con le cifre di quel mese. Una volta che ho completato la parte più meccanica, mi prendo sempre un momento per riflettere su come sia andato il mese. Sono riuscita a risparmiare più o meno del solito? Come procedono i miei investimenti? C’è qualche spesa o abitudine che voglio ridurre o incrementare il mese successivo?Come vedrai dalle istruzioni nel template, mi prendo sempre anche un momento per riflettere sulla componente emotiva della mia gestione finanziaria. Come mi fa sentire la mia situazione patrimoniale?
- All’inizio di ogni trimestre: faccio una fotografia veloce di come i 3 mesi appena passati sono andati sotto il profilo delle finanze. Perché non posso certo aspettare la fine dell’anno per accorgermi di essere fuori strada per raggiungere certi risultati.
- Gli ultimi giorni dell’anno: L’analisi e il tipo di domande rimangono più o meno le stesse, ma applicate ad un arco temporale più ampio. Sia per l’anno passato che per quello che verrà. Da quando ho iniziato a lavorare -anche nel periodo universitario in cui avevo qualche entrata da piccoli lavori qua e là- gli obiettivi economici hanno sempre fatto parte dei miei buoni propositi. La considero una parte integrante del mio percorso di crescita.
Parte integrante e necessaria, che mi piaccia o no. E allora tanto vale farsela piacere 🙂 Ti dirò, però… da quando ho iniziato ad avere un approccio molto più proattivo alle mie finanze, questo appuntamento con me stessa lo vivo sempre con positività e curiosità*.
*Sia mai che sbucasse un vecchio zio super ricco emigrato in America di cui non conosco l’esistenza
4. (Ri)definisci i tuoi obiettivi
Come nell’esempio di cui hai letto a inizio articolo, il nostro approccio, mentalità ed emozioni riguardo ai soldi possono variare molto nel corso della nostra vita e delle varie stagioni in cui ci troviamo.
Che sia su base trimestrale o annuale, ti consiglio di utilizzare il tuo appuntamento col budget personale come un momento di riflessione e introspezione sul tema soldi.
- Quali convinzioni su questo argomento ti stai ancora portando dietro? (ad esempio: “col mio lavoro non riuscirò mai a risparmiare abbastanza per raggiungere l’obiettivo X, questo tema non mi riguarda nemmeno… è per le persone ricche”)
- In che modo stai usando (oppure no) i soldi come mezzo per raggiungere i tuoi obiettivi di carriera o personali? (ad esempio: “invece che compare l’ennesima maglia di Zara che contribuisce all’industria non sostenibile del fast fashion, per i prossimi 3 mesi risparmierò per potermi regalare quel corso di formazione o un’esperienza che desidero da tanto”)
- Ci sono delle abitudini di cui ancora non ti sei liberata nonostante la tua condizione economica sia cambiata? (ad esempio: “non riesco a concedermi un piccolo sfizio per me stessa anche se posso permettermelo, perché emotivamente sento ancora di essere ancorata ad un periodo di forti ristrettezze economiche”)
Se cinque anni fa mi avessero detto che avrei investito oltre 40.000€ in un anno sabbatico nel tentativo di lanciare una mia attività, probabilmente non ci avrei creduto.
Non è però la cifra in sé a permettermi di fare questo salto, quanto la consapevolezza, la formazione e il percorso che ho fatto per arrivarci.
Se avessi vinto quella somma giocando la schedina vincente, sarebbe stata vuota di tutti gli insegnamenti appresi durante il percorso e che sono certa saranno lo zoccolo duro dell’avvio della mia attività imprenditoriale.
Il budget personale è uno strumento utilissimo e prezioso per iniziare questo percorso di consapevolezza. Puoi scaricare quello che uso io, con i commenti e le istruzioni per l’uso, dal form qui sotto.
Fammi sapere come ti trovi se lo scaricherai.
Arli.
Giusy dice
Molto interessante. Credo Che argomenti cosi’ debbano essere trattati piú spesso. Grazie Arli 🙂
Arli dice
Grazie tante Giusy. Da parte mia mi impegnerò a parlarne di più perché mi accorgo che è un argomento importante e su cui siamo o siamo state tutte un po’ confuse ad un certo punto del nostro percorso. Arli.
Catia dice
Grazie molto interessante e utile ..che sia la volta
Buona che inizi a risparmiare !!
Arli dice
Ciao Catia, forza!
Cosa senti che ti blocca dall’abitudine al risparmio?
A me hanno aiutato questi sistemi, un po’ di disciplina e avere chiare le ragioni per cui lo fai (fosse anche solo risparmiare per avere un fondo per le emergenze).
A presto,
Arli.
Federica dice
Illuminante, grazie per condividere contenuti di questo valore!
Arli dice
Ciao Federica, grazie a te di esserti presa il tempo per questo commento. Mi auguro che il template si riveli utile per instaurare questa abitudine. Io uso lo stesso da anni e mi trovo molto bene.
Arli.
Stefania dice
Ciao Arlinda!
Mi piacerebbe ricevere il template e ho fatto un paio di tentativi, ma non ho ricevuto la mail.
Sarebbe bellissimo poterlo ricevere:), grazie
Sharon dice
Ciao Arli, vorrei anch’io usare il tuo template per il budget personale.
Grazie per queste risorse, siamo in molte ad essere confuse quando si parla di soldi/finanze credo sia importantissimo parlarne.