La cultura aziendale ha un impatto enorme sulla tua carriera, il tuo benessere e la tua crescita. Vediamo come puoi individuare la cultura di un’azienda in fase di colloquio e come costruirla in quella per cui lavori.
Si dice che quando sposi una persona non sposi solo quella persona, ma anche la sua famiglia. Con questa espressione non si intende certo evidenziare atteggiamenti invadenti da parte della futura suocera. Anche se… 😀
Significa piuttosto che il contesto che ci circonda e da cui proveniamo può avere un impatto determinante sui nostri valori e sul nostro modo di pensare, fare ed essere (dire, baciare, lettera e testamento).
Lo stesso succede quando mettiamo piede in una nuova azienda.
Non stiamo solamente assumendo un nuovo ruolo e responsabilità, o unendoci soltanto ad un team e un capo. Stiamo letteralmente per immergerci in un nuovo micro-cosmo fatto di regole non scritte. Di accordi più o meno taciti. Di modi di fare trasmessi e accettati da tutti.
È facile immaginare come questo possa avere un effetto a cascata su tutta l’organizzazione e le persone che ci lavorano. Che sia nel bene o nel male.
Cultura aziendale: ecco perché conta (e tanto)
Aziende che non hanno un chiaro imprinting culturale e dei valori aziendali ben definiti, sono alla balia di se stesse e del corso degli eventi. Non solo, si dimostrano anche poco lungimiranti nell’attirare e trattenere i talenti.
La cultura aziendale è infatti il terreno in cui questi possono fiorire, assieme a nuove idee ed innovazione. O quello in cui gli elementi che rendono grande un’azienda possono lentamente appassire e con essi anche l’azienda stessa.
Molto spesso le persone non lasciano il proprio ruolo per il ruolo in sé, quanto per la cultura tossica che permea l’ambiente lavorativo (molto spesso impersonificata dalla figura del capo a cui devono rispondere).
All’estremo opposto, in un’azienda con una cultura aziendale chiara e positiva, le persone trovano uno degli incentivi maggiori per rimanere proprio nei valori che la contraddistinguono.
In Google, ad esempio, i dipendenti vengono valutati (fra le altre cose) in base al loro livello di “googliness”. Un termine difficile da sintetizzare in poche parole, ma che indica uno spirito ambizioso, appassionato, collaborativo, trasparente ed intraprendente. Cosi facendo, Google è riuscita ad “ingegnerizzare” ed incentivare un clima aziendale che permette a tutti di lavorare al proprio meglio e apportare il massimo valore all’azienda.
Avendo sperimentato sia una cultura aziendale estremamente positiva, che altre decisamente mediocri, oggi voglio darti qualche consiglio su come muoverti a riguardo.
I clienti non sono al primo posto, i dipendenti lo sono. Prenditi cura dei tuoi dipendenti e loro si prenderanno cura dei clienti – Richard Branson
Fai la tua due diligence per identificare la cultura
Il termine inglese due diligence indica “l’attività di investigazione e approfondimento di dati e informazioni” quando si sta svolgendo una trattativa (come ad esempio quella dell’acquisizione di un’azienda). Serve a negoziare i termini del contratto, a valutare la convenienza di un affare e identificare potenziali rischi e minacce.
Se ci pensi, è un po’ quello che facciamo (o dovremmo fare…) anche durante un colloquio.
Nel valutare una nuova opportunità lavorativa, è davvero importante fare una due diligence che riguardi anche gli aspetti culturali di quell’azienda. Perché potrai anche avere un ruolo prestigioso e un aumento da sogno, ma quanto varranno realmente se ogni giorno ti ritroverai a lavorare in un ambiente tossico e il cui modo di lavorare non è allineato ai tuoi valori?
Ecco alcune strategie utili che ho testato ed utilizzato con successo per condurre questo tipo di due diligence:
- Cerca su LinkedIn dipendenti di quell’azienda con cui metterti in contatto e magari organizzare una call o un caffè per fare qualche domanda sulla loro esperienza. Meglio ancora se si tratta di ex dipendenti, perché saranno meno vigili nel rivelarti aspetti non proprio idilliaci di quell’ambiente. In entrambi i casi, mantieni un atteggiamento positivo durante l’incontro e lascia che il tuo intuito ti guidi nel capire la reale risposta dietro ad una risposta “politically correct”.
- Per quanto riguarda aziende più grandi, puoi utilizzare siti come Glassdoor per leggere le reviews messe a disposizione da persone che ci hanno lavorato. Filtra quello che leggi e cerca di capire quali, al di là delle esperienze personali, sembrano essere le caratteristiche che emergono più spesso dai vari commenti.
- Utilizza il colloquio per fare domande che possano darti un’idea di questi aspetti. Guardati intorno: che tipo di ambiente è quello degli uffici? Come sono vestite le persone? Come ti sembrano le interazioni e l’energia del posto? Certo non è facile fare uno screening completo e perfetto nel poco tempo a disposizione, ma sii ricettiva e fidati di quello che il tuo intuito ti bisbiglia. Fidati, è una delle tue armi più potenti.
Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema
Che cosa voglio dire con questa frase? Che non puoi lamentarti della cultura aziendale in cui lavori se non fai ciò che è in tuo potere, ogni giorno, per cambiare la corrente. Può essere anche qualcosa di piccolo, portato avanti con un numero limitato di persone, ma fallo. Non puoi sapere quali effetti a catena può avere una piccola azione.
Certo, ad essere realisti non è l’intervento di una singola persona che può rovesciare tutto d’un colpo un retaggio acquisito e approvato da un collettivo nel tempo. Può pero’ fare una grande differenza nel mo(n)do in cui tu lavori e ti interfacci con il tuo capo, il tuo team e i tuoi principali referenti.
Come diceva Madre Teresa di Calcutta:
Quello che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se non lo facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno.
Ed è di tante piccole gocce che ogni oceano, mare, lago o pozzanghera è composto.
Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso
Ho sempre trovato davvero triste e poco intelligente che persone che lavorano in uno stesso ambiente si mettano i bastoni fra le ruote e si rendano la vita difficile l’un l’altra. Mi è capitato di lavorare in ambienti in cui il sospetto e le piccole scorrettezze la facevano da padrona, ma invece che adattarmi e attaccare a mia volta, ho mostrato un atteggiamento di apertura e collaborazione.
Non è sempre stato capito da tutti. Chi ha la tendenza e l’abitudine a pensar male ci vedrà sempre dietro qualche tipo di “tattica”. Con le persone con cui ho invece costruito un rapporto di fiducia, però, le interazioni sono state piacevoli, di mutuo rispetto e supporto.
Tutte cose di cui avrai un estremo bisogno se vuoi fare carriera o, ancor prima, fare bene il tuo lavoro e non impazzire nelle 8 ore che passi in ufficio!
Qualunque sia la tua situazione, non guardare al problema. Focalizzati sulle possibili soluzioni e fai quel che puoi per adottarle.
E non solo per quanto riguarda situazioni palesemente tossiche e nocive. Ma anche altre in cui riesci a pensare ad idee e iniziative che possano migliorare l’ambiente in ufficio e nel team con minimo sforzo e massima resa.
Puoi ad esempio suggerire di:
- adottare l’abitudine di un team meeting settimanale in cui aggiornarsi tutti su quello che si sta facendo (qualcuno ha detto leadership?)
- proporre una cena o aperitivo in cui conoscere e passare del tempo con i colleghi al di là dell’ambiente formale e professionale dell’ufficio
- integrare abitudini e tradizioni vostre, come ad esempio prendersi 20 minuti di pausa per un momento di festeggiamenti e una fetta di torta quando qualcuno nel team compie gli anni
Ricerca la gioia in tutto quello che scegli di fare. Ogni lavoro, relazione, casa… è tua responsabilità amarlo o cambiarlo – Chuck Palahniuk
Decidi dove mettere i paletti
Il fatto che certe cose vadano in un certo modo, non vuol dire che debbano sempre andare in quel modo.
Se certi standard e comportamenti sono sempre stati accettati in un comune e rassegnato beneplacito, non significa che tu debba fare lo stesso.
Non ti sto dicendo di affrontare certe situazioni a muso duro, non è una strategia che funziona. Ma non temere nemmeno di far sentire la tua voce ed esporre situazioni o atteggiamenti palesemente scorretti o sbagliati.
In ordine di gravità, ecco alcuni atteggiamenti che puoi adottare:
- Parla direttamente con la persona che in quel momento, più di altre, sta contribuendo ad una cultura e un clima aziendale negativo. Fallo vis-a-vis, voi due sole. Esponi con apertura e franchezza il tuo punto di vista, il problema che vedi e il modo in cui ti sta danneggiando. Poi chiedi all’altra persona cosa ne pensa e suggerisci di incontrarvi a metà strada su un terreno comune.
- Esponi il comportamento scorretto di fronte ad un gruppo di altre persone. Di nuovo, non c’è bisogno di farlo in maniera plateale né passivo-aggressiva. Mantieni la calma e a, seconda della situazione, usa l’ironia per stemperare o dì qualcosa sui generis di: “X, ho notato che non è la prima volta che si presenta questa situazione. Posso fare qualcosa per aiutarti a risolverla così da rendere le interazioni lavorative più distese per tutti?”.
- Se un comportamento negativo continua, anche dopo ripetuti tentativi di appianare la situazione, non temere di far scalare la cosa parlandone con il tuo capo o anche con le risorse umane. Prima di farlo, cerca di capire quali sono le dinamiche di potere all’interno del contesto in cui ti trovi e di muoverti nel modo più efficiente possibile. Sia per risolvere la situazione che per evitare che questi episodi rovinino la tua reputazione o il tuo operato all’interno dell’azienda.
Infine, valuta se l’ambiente in cui lavori è quello in cui vuoi effettivamente rimanere. I valori e il modo di lavorare di quell’azienda sono allineati ai tuoi? La mission rappresenta qualcosa a cui tieni e alla cui crescita vuoi contribuire?
Se così non fosse, probabilmente non sarai in grado di cambiare dall’oggi al domani. Ma puoi, anzi devi -e te lo devi– iniziare a pensare a cosa davvero vuoi dalla tua carriera. A come vuoi contribuire con le tue 40 e passa ore di tempo che trascorri al lavoro. Se questo è il tuo caso, qualche tempo fa ho scritto un articolo utile su come muoverti se vuoi cambiare lavoro. Lo trovi qui.
Non farti definire dal tuo ambiente. Definisci piuttosto l’ambiente in cui vuoi lavorare.
Buon percorso e a presto,
Arli.
La vita dovrebbe essere divertente e, considerando che la maggior parte di essa è trascorsa in ambito lavorativo, anche il lavoro dovrebbe esserlo – Richard Branson
P.s. Sei curiosa di scoprire un esempio virtuoso tutto italiano di una buona cultura aziendale che parte dall’alto? Leggi questo articolo sulle norme guida che Michele Ferrero, il signore cui saremo sempre grati per l’invenzione della Nutella, scrisse per la sua azienda più di 40 anni fa.
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