La cultura organizzativa può attirare talenti, aumentare la produttività e incrementare l’innovazione. Ecco le 17 regole di un’eccellenza italiana per definire una cultura aziendale che funzioni.Credo tantissimo nell’importanza della cultura organizzativa nel far emergere talenti, intraprendenza ed innovazione. La cultura organizzativa (o aziendale che dir si voglia) rappresenta l’ambiente in cui questi elementi possono fiorire portando l’azienda al successo.
Oppure, al contrario, appassire lentamente, con effetti nefasti anche per l’organizzazione che li ospita. Un circolo vizioso che non beneficia nessuno.
Per questa ragione ho scritto un articolo su come identificare la cultura aziendale dell’azienda per cui ti stai candidando e come migliorare quella dell’azienda in cui già ti trovi. Trovi l’articolo qui; leggilo, è importante.
In questo approfondimento, voglio farti un esempio tutto italiano di come questa cultura aziendale possa essere costruita quasi a tavolino. E diffusa poi all’interno dell’organizzazione dall’alto (un approccio definito top-down), proprio da chi e’ all’apice dell’organigramma.
L’esempio è quello dell’azienda Ferrero e delle norme aziendali che, oltre 40 anni fa, Michele Ferrero scrisse ai responsabili da lui nominati per indirizzarli ad una corretta guida del personale.
Chi era Michele Ferrero?
Tanto è stato scritto sull’inventore della Nutella. A mio avviso, però, nulla descrive meglio la sua statura imprenditoriale e umana delle 17 regole che stabilì come fondamento della cultura organizzativa della propria azienda. Regole che palesano il profondo rispetto che nutriva per tutti i suoi collaboratori.
Il signor Michele Ferrero è entrato nella lista dei 20 uomini più ricchi al mondo nel 2014 ed è purtroppo venuto a mancare il 14 febbraio 2015, all’età di 89 anni.
Il suo lascito, però, rimane in tutti i prodotti che ha lanciato, nelle dita sporche di cioccolato dei bambini che assaggiano la sua cioccolata, nel loro stupore e sorpresa quando aprono un Kinder Sorpresa, nella golosità di tanti adulti di fronte ad un barattolo ancora intatto di Nutella.
Non sempre a grandi prodotti ed innovazioni corrispondono imprenditori o manager illuminati sotto il profilo della gestione delle risorse umane (basti pensare all’imprenditore Steve Jobs, che fra i tantissimi meriti non annoverava esattamente questo).
Non era invece questo il caso di Michele Ferrero, di cui la Gazzetta d’Alba ha recentemente pubblicato le “norme” da seguire nei contatti con il personale.
Eccole qui.
Cultura organizzativa: le 17 regole di Michele Ferrero
“Quando parli con un individuo ricorda: anche lui è importante”.
- Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio: dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”:
- Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi.
- Non date loro l’impressione che siate sulle spine.
- Non fateli mai sentire “piccoli”.
- La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro.
- Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso.
- Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati.
- Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo. quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare [a proposito dell’importanza dei feedback].
- I vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”.
- Agite sulle cause più che sul comportamento.
- Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza.
- Siate sempre umani.
- Non chiedete cose impossibili.
- Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.
- Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.
- Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.
- Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.
- Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando.
- Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno.
- Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano.
- Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi.
Come usare questi principi
Quali di questi ti hanno principi ti hanno colpito maggiormente? Quali ti piacerebbe fare tue nel tuo lavoro e nel tuo team?
Ecco una piccola sfida per questa settimana. Scegline uno, uno soltanto, e cerca di applicarlo ogni giorno per i prossimi giorni.
Ancora meglio? Condividi questo articolo e i principi di Michele Ferrero con il tuo team e magari usateli come base per intavolare una discussione.
La cultura aziendale è fatta dalle persone. Se non ci piace quella che c’è, possiamo sempre fare la nostra parte per migliorarla o cambiarla.
A presto,
Arli.
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