Crescita professionale: non importa che lavoro tu faccia o in quale ambito tu operi, esistono 3 consigli che puoi mettere in pratica da oggi stesso per trovare la tua strada e realizzarti professionalmente.
Qualche tempo fa, al lavoro, ho avuto l’occasione di partecipare ad un incontro a porte chiuse con il Vice Presidente di Google per la regione EMEA (acronimo che sta per Europe, Middle East e South Africa).
L’argomento dell’incontro era “How to grow your career your way” e ho trovato i suoi consigli di grande valore per due ragioni:
- Sono diretti, pratici e applicabili alla realtà professionale di chiunque. Niente fuffa.
- Arrivano da qualcuno che li ha applicati e anche con grande successo. Ovvero l’unico tipo di persona da cui preferisco prendere consigli. No venditori di fumo, grazie.
Viste le premesse, e in piena linea con lo spirito di questo blog, non potevo che condividere con te le sue 3 lezioni più importanti su come dare una spinta alla nostra crescita professionale.
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Intanto ecco qui i 3 consigli per la tua crescita professionale da parte del Vice Presidente di Google EMEA.
1. Guarda il quadro generale
Prese come siamo dalle urgenze, scadenze e priorità del momento, troppo spesso ci dimentichiamo di tirar su la testa e guardare le cose dall’alto. Ci concentriamo così tanto sui dettagli che perdiamo di vista la visione d’insieme, il quadro generale. Il guaio è che quel momento si trasforma presto in settimane, mesi e a volte anche anni.
Anni in cui cerchiamo di tenerci a galla mentre nuotiamo nella corrente, dimenticando di farci alcune domande:
- Quali sono le reali motivazioni dietro a tutto questo affanno e fatica?
- Dove voglio che mi portino tutte queste energie?
- In quale direzione voglio condurre me stessa, la mia carriera e la mia vita?
Il consiglio di Ronan in questo caso è stato molto semplice.
Come prima cosa: mettiti un promemoria nel tuo calendario ogni 6 mesi per fare un bel check-up professionale. Come fare? Inizia col porti queste domande:
- Dove ti trovi al momento? Dove vuoi arrivare?
- Ragiona come un giocatore di scacchi, immaginando non solo la tua prossima mossa, ma anche quella successiva. Una cosa che mi ha colpita e mi ha fatto riflettere è stata questa domanda: “What’s the job after the job?“. Entro 2 anni vorresti occupare la poltrona del capo del tuo capo? Bene, chiediti quali sono gli step per arrivarci.
- Quali sono le competenze che ti mancano per ricoprire il ruolo che ti interessa? Cosa puoi fare per acquisirle? Assicurati di fare tutte le ricerche del caso e di munirti di tutti gli strumenti necessari per il tuo prossimo passo lavorativo.
Secondo step: una volta che avrai chiaro il tuo piano di conquista del mondo… ehm… avanzamento di carriera, parla dei tuoi obiettivi con il tuo manager con la stessa cadenza semestrale. Di nuovo: assicurati di aver prima fatto i “compiti a casa”. Come dice Ronan: “Non è accettabile presentarsi a questi incontri senza nemmeno uno straccio di piano“.
Lo scopo del tuo manager non è quello di prenderti per la manina e fare con te la strada, ma offrirti una guida e dei consigli da parte di chi, quel tratto in cui tu sei ora, lo ha già attraversato in passato. Ecco qui due articoli che possono esserti utili in questo senso:
- Hai un capo cattivo o incompetente? Stai perdendo tempo e soldi!
- Fare carriera: come gestire la relazione con il tuo capo
2. Chiedi feedback per la tua crescita professionale
Uno degli elementi che più hanno contribuito alla crescita professionale del Vice Presidente di Google EMEA è stato, a suo dire, l’avere conversazioni aperte e il ricevere feedback onesti e puntuali da parte dei suoi manager.
Quando è stata l’ultima volta in cui ti sei seduta a hai chiesto un feedback al tuo capo per il lavoro che stai facendo?
Utilizza quegli incontri semestrali per farlo. E non accontentarti di commenti vaghi o solamente complimentosi, perché non sono certo questi che ti aiuteranno a crescere a migliorare. Alcuni consigli su questo punto:
- Prendi l’abitudine: sentirsi giudicati non è semplice. Però vedila così: ci pone in una posizione di vulnerabilità momentanea che nel lungo periodo non farà che rafforzarci. Come dice Ronan: “get comfortable with the uncomfortable feedback“. Chiedi feedback puntuali, specifici, anche duri se necessario, che tirino fuori risposte oneste ed obiettive. Una domanda che ad esempio facevo sempre alla mia manager in Google era questa: “secondo te quali sono le aree in cui potrei migliorare?”. Questo mi ha aiutata tantissimo a diventare a mia volta una manager migliore nel mio lavoro. Perché “dall’alto della sua esperienza” lei vedeva cose che io non potevo vedere e quindi correggere.
- Creati la tua personal boardroom: questo sarà il tuo personale consiglio di amministrazione. Un gruppo super ristretto e super selezionato di persone a cui poterti rivolgere, 1 o 2 volte l’anno, per avere da loro un punto di vista esterno ed oggettivo. Tutti abbiamo infatti bisogno di un mentore; può essere il nostro capo, un collega nostro pari, un amico, un vecchio compagno di università o anche il nostro partner.
- Valuta(ti): questo è un consiglio che aggiungo io. Perché un occhio esterno noterà e ci dirà cose che difficilmente riusciremo a cogliere da soli, ma di certo non rende il feedback che dobbiamo dare a noi stessi meno importante. Abituati quindi a valutare il tuo lavoro, il tuo operato e i tuoi risultati. Stai raggiungendo i target e gli obiettivi posti dall’azienda? Stai raggiungendo i target e gli obiettivi posti da te stesso e per te stesso? Questo punto è particolarmente importante, perché dobbiamo imparare a misurare noi stessi e il nostro impatto non solo secondo standard definiti da terzi, ma anche sulla base di quella che è la nostra personale definizione di successo.
3. Costruisciti la tua fortuna
Un percorso di crescita professionale che si rispetti, a detta di Ronan, non si fonda esclusivamente sulla fortuna o sulla serendipità. Bensì su 3 pilastri fondamentali:
- Performance e preparazione: non c’è niente da fare, alla fine dei conti sono i risultati a parlare. Se vuoi avere successo nel tuo ambito devi essere bravo, aggiornato, appassionato. Tu stai facendo quello che serve per esserlo?
- Opportunità: si dice che la fortuna sia quando l’opportunità incontra il talento. Ed è proprio così. Puoi essere il migliore nel tuo ambito, ma se non fai un buon marketing di te stesso, come potrai mai promuoverti e dare una spinta alla tua crescita professionale? Sii aperto, curioso, inizia a guardarti intorno in cerca di nuove opportunità e dopo poco inizierai a vederne ovunque. È un esercizio utilissimo sia che tu lavori come dipendente, in proprio o stia pensando di lanciare una tua attività.
- Network: ah, il network! In genere ci accorgiamo della sua importanza solamente quando è troppo tardi. Ovvero quando ci serve un favore o siamo metaforicamente “rimasti a piedi”. Non fare questo errore. Prima inizierai a curare e nutrire il tuo network, prima inizierai a godere dei suoi benefici. Ti serve una mano per iniziare, riprendere o migliorare il tuo impegno in questo senso? Iscriviti al percorso in 5 email che ho preparato per te alla fine di questa email. Ti racconterò un paio di trucchetti e tecniche che utilizzo io stessa per fare network in maniera efficace, intelligente ed autentica.
Spero che questi consigli ti siano stati utili, ma soprattutto che inizierai ad applicarli per trarne un reale giovamento per la tua crescita professionale. Qual è il consiglio che hai trovato più utile?
Se ti va fammelo sapere nei commenti. E non dimenticarti di iscriverti alla newsletter per non perderti i prossimi articoli 🙂
A presto,
Arli.
Rossella dice
Bell’articolo, semplice ma preciso. Bisogna innanzitutto avere fiducia in se stessi, ma arriva un poco alla volta, lavorandoci. 🙂
Arli dice
Ciao Rossella, decisamente. Un passo alla volta 🙂
Grazie di essere passata di qui e del tuo commento.
Arli.
Elena dice
Bell’articolo! Semplice e utile
Arli dice
Ciao Elena, grazie e mi fa piacere che l’articolo ti sia stato utile. A presto, Arli.