Primo giorno di lavoro: 7 suggerimenti pratici sulle cose da fare e gli errori da evitare per iniziare col piede giusto, senza ansia né agitazione.
Ah, il primo giorno di lavoro in un posto nuovo! [occhi lucidi e sguardo sognante]
La responsabile HR che ti attende col welcome pack di benvenuto, il tour dell’azienda, le strette di mano e i sorrisi di chi non vedeva l’ora che tu arrivassi, i pranzi con l’alta dirigenza…
Ehm… Come dire?
NO.
A meno che tu non sia stata assunta per ricoprire il ruolo di nuovo Amministratore Delegato, probabilmente il tuo primo giorno di lavoro in un posto nuovo assomiglierà più o meno a questo:
- Arrivi 15 minuti in anticipo perché sai che è così che si fa. La responsabile HR con cui avevi appuntamento, invece, arriva 30 minuti in ritardo, perché è così che le andava quella mattina.
- Visto che lei c’ha da fare, ti fa fare un veloce giro del posto. Battendo ogni record, nel giro di 20 minuti ti presenti a 180 persone, di cui alla fine ricorderai solo il nome di Marco al terzo piano – che nella tua testa hai però confuso con Giovanni del quarto.
- Arrivi finalmente nel tuo ufficio, dove ti vengono presentati i colleghi del tuo team che non avevi conosciuto durante il colloquio. I più gentili ti daranno un caloroso benvenuto; gli altri faranno in tempo ad alzare la testa del pc, accennare un saluto sbrigativo e tornare a
far vedere quanto loro siano impegnatilavorare. - Ti siedi alla tua nuova scrivania. Il tuo computer non è ancora pronto. In compenso ti fanno compagnia un calendario da scrivania dell’anno scorso, un pacchetto di M&M’s scaduto e un souvenir di Formentera. Ricordi dimenticati di Monica, la persona che ti ha preceduta.
- Passano le ore, che trascorri imparando a memoria le prime indicazioni che ti hanno dato, sfogliando i vecchi cataloghi dell’azienda fino agli anni ’80 e iniziando a chiederti se l’ufficio IT stia solo settando il tuo computer o tentando di combattere un cyber-attacco sui sistemi della NASA. Nel frattempo tutti continuano a lavorare (tranne tu, ovvio).
- Arrivano le 18. Il tuo nuovo capo è ancora in riunione. Non sai se andartene o aspettare che torni. Quando un’ora e mezza dopo fa finalmente capolino in ufficio, per un momento ti guarda come se fossi una spia della concorrenza venuta lì a decriptare i segreti aziendali. Poi si ricorda e ti dice “ah, ma sai ancora qua? Potevi andar via prima, oggi. Non te lo ha detto Sara dell’HR? :)”.
No, non te lo aveva detto Sara dell’HR… - Infine raccogli le tue cose, con un sorriso stentato saluti le persone rimaste (= il responsabile della security) e torni a casa, preoccupata all’idea di dover tornare in quel posto anche l’indomani mattina.
…Ah, il primo giorno di lavoro in un posto nuovo!
Non è quasi mai idilliaco come ce lo mostrano nei film, ma se arrivi preparata, con aspettative misurate e un’idea chiara di come affrontarlo, puoi senz’altro farlo partire col piede giusto e trarre il massimo da questa nuova esperienza!
Ecco alcuni dei miei suggerimenti, frutto di diversi anni di esperienza e svariati “primi giorni” in nuovi posti di lavoro 😉
0) Primo giorno di lavoro? Informati
Lo chiamo consiglio “zero” perché riguarda quello che devi fare ancor prima di mettere piede in ufficio.
Ogni nuovo lavoro è terreno di incognite, gran parte delle quali non puoi che scoprire una volta che inizi.
Tuttavia, un nuovo lavoro non è e non deve essere un appuntamento al buio. Già in questo articolo sulle domande da fare a fine colloquio ti avevo parlato dell’importanza di sondare il terreno e porre quesiti mirati per capire se l’azienda per cui ti stai candidando è un giusto fit per la tua persona e il tuo percorso.
Ora che sei stata selezionata, prima di iniziare accertati di avere tutte le informazioni necessarie per iniziare col piede giusto.
- Una settimana prima: Hai dubbi o domande? Il tuo punto di contatto dell’HR potrà darti tutte le informazioni sul dress code, aspetti della cultura aziendale che ancora non conosci e tutto quello che hai bisogno di sapere. Mi raccomando pensaci in tempo, perché non potrai certo chiamarli la domenica sera.
- Due giorni prima: Riguarda le note dei colloqui che ti eri appuntata, le informazioni che hai raccolto sulla posizione e l’azienda.
- La sera prima: Prepara i vestiti che hai intenzione di mettere e lasciali, ben stirati, in un angolo della stanza. Vale anche per la borsa, le scarpe e gli accessori. Non dimenticare di caricare il telefono (e puntare la sveglia!) e portare con te un blocco note e una penna (sì, dovrebbero dartelo loro, ma se così non fosse non vuoi farti trovare impreparata).
Un tip su come vestirsi il primo giorno di lavoro? Cerca, per quanto hai capito guardandoti attorno al colloquio, di scegliere abiti quanto più in linea con lo stile di quell’ufficio. Nel dubbio, però, meglio puntare su qualcosa di un po’ più sobrio e professionale, che essere troppo casual. Idem per il trucco: deve trasmettere un’aria curata, ma rimanere leggero.
Improvvisamente mi sentii come se avessi addosso il patchouli in una stanza piena di Chanel – Carrie Bradshaw, Sex & The City
Fatto questo, stacca. Vai a fare una corsa o una passeggiata, vedi degli amici, leggi un libro, guarda un film o una serie che ti facciano staccare del tutto (se decidi per la serie, però, sappi che la sera prima del tuo primo giorno di lavoro non è il momento ideale per fare binge watching ;)).
Tutto andrà bene, rilassati e goditi la serata.
1) Arriva preparata (in tutti i sensi)
Ci siamo. E’ il giorno del gran debutto! Alzati un po’ prima, metti in sottofondo la tua musica preferita, fai colazione con calma, una doccia fresca e indossa i vestiti che ti aspettano sulla sedia. Non trascurare questo passaggio, ti metterà di buon umore e aiuterà a tenere il naturale nervosismo e agitazione tipica del primo giorno di lavoro a livelli normali.
Che devi arrivare lì con 5 minuti di anticipo non è necessario dirlo, vero? Molto probabilmente dovrai aspettare, ma questo non ti esime dal farlo.
Sii sorridente, aperta e positiva con le persone che ti vengono presentate. Molti smettono di sorridere quando sono nervosi, senza rendersi conto che questo rischia di lanciare agli altri un messaggio sbagliato.
Non solo; sorridere (senza esagerare) ti aiuterà anche a mandare un messaggio positivo al tuo cervello e ad essere più rilassata. Qualcuno presentandosi fa una battuta poco divertente o fuori luogo? Oppure tu stessa fai un commento di cui ti penti o una piccola gaffe?
Nessun problema: mantenendo questo atteggiamento calmo e tranquillo, sarai in grado di rispondere alle varie situazioni con ironia, autoironia e modi brillanti.
Infine: Respira. Ricordati sempre di respirare.
Sei lì perché ti hanno voluta e perché, fra tanti candidati, hanno scelto proprio te! “Sei esattamente dove devi essere” – ripetitelo, se necessario. Non hai nulla di cui preoccuparti 🙂
2) Memorizza i nomi
Considera queste due scene:
[Scena 1]
Tu: “Scusa… ehm… scusami… Ciao, scusa, posso chiederti una cosa?”
Collega: “Ah, dici a me?
Tu: “Sì, scusa, volevo chiederti una cosa…”
[Scena 2]
Tu: “Laura, quando hai un attimo posso disturbarti due minuti per chiederti una cosa?”
Laura: “Certo, dammi cinque minuti e sono da te”
Qual è la differenza? Nella prima stai chiamando la tua collega “Scusa”, nella seconda utilizzi il suo nome proprio.
Questo è un accorgimento che, per quanto banale e facile da attuarsi, viene sottovalutano da tanti. Eppure funziona sempre: rivolgersi a una persona chiamandola col suo nome crea da subito un rapporto di familiarità, fa sentire l’altra persona importante e dà un senso di autorevolezza anche a te.
Se hai generalmente difficoltà a ricordarti i nomi delle persone, qui trovi una serie di consigli utili e originali per farlo.
Un’altra tecnica che generalmente utilizzo a partire dal primo giorno di lavoro, è quello di creare un foglio excel (io in realtà ormai lavoro solo su Google Drive) in cui segnare tutti i nomi delle persone che incontro, il ruolo che ricoprono, a chi riportano, etc. Aggiungo in genere anche una colonna per le note, in cui mi appunto qualità fisiche che mi facciano tornare in mente o ricordare la persona.
Mi raccomando: scrivi solo quello che non ti metterebbe in imbarazzo se per sbaglio lasciassi il computer acceso su quella pagina durante la pausa pranzo (un po’ come la legge delle email di cui ti avevo parlato qui).
Per intenderci: se Marta degli acquisti è alta 1.55, non scrivere “Marta, bionda, bassa”.
Solo indicazioni neutre e professionali.
Per ricordarti i nomi e appuntarteli, approfitta non solo del momento delle presentazioni, ma anche (e soprattutto) di quando senti un collega chiamarne un altro per nome.
3) Sii socievole ma discreta
Se sei una persona naturalmente estroversa e socievole, probabilmente non ti stai nemmeno ponendo il problema di come comportarti con gli altri il primo giorno di lavoro. Se invece sei più timida o introversa, ho qualche consiglio per te (l’ultimo è il mio preferito 😉 ricordo di averci pensato durante il mio ultimo giorno di lavoro in Maserati).
In generale, parti con l’idea che a seconda del contesto e dell’ambiente, potrai ritrovarti con persone più o meno affabili, gentili, poco gentili o competitive. Questo può rischiare di destabilizzarci e far partire nella nostra mente un chiacchiericcio mentale fatto di preoccupazioni e paturnie (“oddio perché ha detto questo? perché quella persona mi ha guardata? cavolo, forse dovevo presentarmi? ecco, bella figura che ho fatto!” – hai presente, no?). La capacità di rimanere centrati, quindi, diventa davvero importante. Alcuni consigli:
- Sii te stessa: lo so, in quanto a banalità questa frase è seconda solo a Miss Italia che dichiara di volere la pace nel mondo. Eppure è così. Trascorrerai con queste persone gran parte del tuo tempo, inutile tentare di indossare i panni di qualcuno che non sei. Faresti più fatica tu e gli altri se ne accorgerebbero dopo non molto.
- Sforzati: sforzati di uscire dalla tua comfort zone e di entrare, con grazia, in quella degli altri. Ti invitano a pranzo, alla pausa caffè o a qualunque altra cosa? Dì sempre di sì. Se non te lo chiedono, sta a te capire quando è il caso di aggregarti o fare lo sforzo di chiedere di unirti. In generale, però, non metterti in un angolino aspettando che facciano tutto gli altri. Non sei Babe, questo non è “Dirty Dancing” e Patrick Swayze non verrà a tirartene fuori.Quel che ti serve è un giusto mix di discrezione, spirito di iniziativa e intraprendenza. Sì a fare domande e mostrarti genuinamente interessata, no a gossip, curiosità e chiacchiere “compromettenti”. Parlando di questo…
- Limitati: Anche se magari ora i tuoi colleghi ti sembrano le persone più carine del mondo, ricordati che al momento per te sono ancora perfetti estranei. E tutto quello che racconti della tua vita privata, di quanto hai faticato a finire l’università o di quello str**o del tuo capo precedente, potrebbe diventare materiale per catalogarti in maniera sbagliata o per parlare della “nuova arrivata” durante la pausa caffè davanti alla macchinetta. Datti tempo di inquadrare le persone e capire chi hai di fronte. Molto tempo.
- Fingi: “Aspetta, ma non dovevo essere me stessa?”. Assolutamente sì, col termine “fingere” in questo caso intendo altro.Hai presente l’ultimo giorno nel tuo lavoro precedente, quando hai salutato tutti e da ognuno hai ricevuto parole di dispiacere per il fatto che te ne andassi, ringraziamenti per il lavoro fatto o auguri per il futuro? Persino la collega che il primo giorno ti guardava in cagnesco come se volessi rubarle la promozione e tutte le bic dal portapenne, ti ha salutata con un sincero dispiacere.Oppure, se ti sei appena laureata, ricordi l’impressione che ti ha fatto vedere per l’ultima volta l’aula in cui hai trascorso tante ore di lezione? Quella stessa aula che anni prima ti era sembrata così grande, e tu altrettanto intimorita.Ecco, prova a pensare che questo stesso nuovo ambiente, queste persone sconosciute che ora ti sembrano così lontane nel tuo primo giorno di lavoro, fra qualche mese diventeranno la tua quotidianità. Guardati attorno con questo spirito di familiarità, “fingi” di essere lì già da due mesi, nel tuo solito ambiente lavorativo. Non ti sto certo suggerendo di rilassarti troppo e lavorare con i piedi appoggiati alla scrivania. E’ però un atteggiamento mentale che può aiutarti a sentirti più a tuo agio, più rilassata e dunque più piacevole e performante.
4) Ascolta, prendi appunti e fai domande (in quest’ordine esatto)
La ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare il doppio e parlare la metà – Zenone di Cizio
In tempi in cui sempre più persone si sentono in dovere e diritto di dire continuamente la propria su qualunque argomento, apprezzo sempre più questa massima di Zenone. Se il rapporto parlare:ascoltare è in genere di 1:2, nei primi tempi di un nuovo lavoro credo debba diventare di 1:3. Ascoltare, ascoltare, ascoltare, prendere appunti e domandare. Perché in questo ordine? E’ presto detto:
- Ascolta: sei in un ambiente nuovo, hai tantissimo da imparare, assorbire ed assimilare. In questa fase dovrai essere come una spugna. Imparare l’arte di sentire non solo quello che ti viene detto e richiesto, ma anche di cogliere e captare quello che non viene detto ad alta voce. L’occhiata dei colleghi quando qualcuno dice qualcosa che evidentemente al capo non piace (prendi una nota mentale), le dinamiche politiche e di potere dell’ufficio (altra nota) e via dicendo.
- Prendi appunti: niente “vabbè, questo è facile, me lo ricordo”. No. Le informazioni che ti arriveranno e incamererai durante il primo giorno di lavoro saranno talmente tante che, se non prenderai appunti, qualcosa dimenticherai di certo. E chiedere la stessa cosa 2 o 3 volte non darà esattamente l’immagine di una persona sveglia. Senza contare che il tuo capo potrebbe trovare un po’ strano vederti lì a fissarlo mentre ti dà spiegazioni senza che tu prenda nota di nulla.Attenzione: NON devi trasformarti nella studentessa/dattilografa che segna anche le virgole (altra immagine di te che non vuoi trasmettere), ma segnarti indicazioni utili, parole chiave e informazioni su cui crearti il quadro della situazione e iniziare ad organizzare il lavoro che ti attende, definendo tempistiche e modalità di esecuzione. Come consigliato al punto 1, nel dubbio metti in borsa una penna e un’agenda carina, ma non troppo estrosa (niente cover di Hello Kitty, per intenderci).
- Domanda: Il fatto che questo punto arrivi ultimo, non significa assolutamente che sia meno importante. Comprendere quando è il momento di ascoltare e quando quello di fare domande (o posticiparle), sta tutto al tuo intuito. Non devi avere timore di fare domande, sei lì anche per imparare. E di certo non vuoi annuire facendo finta di conoscere cose che in realtà non conosci, perché prima o poi la cosa verrà a galla (se succede ora non accade nulla, più avanti potrebbe risultare decisamente più inappropriato).
Magari, però, il tuo dubbio è qualcosa su cui puoi investigare da sola, o risolvere con una veloce ricerca più tardi. Usa bene il tuo tempo e quello degli altri.
Fai domande pertinenti e calzanti. Ma ogni tanto datti anche il permesso di fare domande che poi scoprirai essere stupide, quelle per cui ti dirai “ommioddio, ma perché l’ho chiesto?”. Fa anche questo parte del gioco :)Chiedi e ringrazia sempre delle risposte. E scherzaci su, anticipando al tuo capo/colleghi qualcosa del tipo “grazie della pazienza, probabilmente ti farò qualche domanda in più in questi primi giorni”. Il 99% delle persone risponderà con gentilezza e ti dirà di non preoccuparti. Se invece ti capita il collega acido che a malapena ti risponde (come se non ci fosse stato un primo giorno di lavoro anche per lui -.-“) ignoralo e non ti preoccupare. Rimani educata e gentile, ma non andare oltre con lui. Un’altra nota mentale di cui tener conto.
Lentamente muore […]
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Martha Medeiros
5) Sii proattiva
Soprattutto agli inizi, quando sei in un ruolo più junior, può succedere che il tuo primo giorno di lavoro sia poco organizzato e che manchi un’agenda vera e propria per far fruttare al meglio i tuoi primi tempi lì.
Non scoraggiarti. Sappi che capita a tanti neoassunti e in tanti luoghi di lavoro (anche i più insospettabili). Sfrutta questo tempo per familiarizzare con l’ambiente circostante, con le persone e per iniziare a sistemare le tue cose. Tranquilla, prima che tu te ne accorga sarai subissata di lavoro, quindi portati avanti con quello che puoi fare ora. Leggi tutti i documenti che ti hanno dato, setta il tuo pc, inserisci la tua firma in fondo alle email, fai ricerche su quelle domande che ti sei appuntata e che puoi approfondire da te, segna i primi appuntamenti in calendario (che possono anche essere semplici reminder per te stessa), aggiorna il file in cui hai segnato i nomi dei colleghi per memorizzarli e riorganizza gli appunti che hai preso. Così facendo ti mostrerai impegnata e di sapere il fatto tuo sin da subito 😉
A parte questo, probabilmente ci sarà poco che potrai fare e gli altri saranno impegnati col loro lavoro abituale. Tu mostrati comunque disponibile e proattiva e chiedi sempre (senza tampinare gli altri :D) se c’è qualcosa che puoi fare o in cui puoi dare una mano.
P.s. lo so che in questi casi la tentazione di prendere il telefono e iniziare a scrollare facebook o rispondere alle amiche su whatsapp può essere forte, ma evita.
6) Riassumi
A fine giornata prenditi 20 minuti per mettere insieme il tutto, fare un sunto di queste prime 8 ore e pensare a cosa vuoi fare l’indomani. E’ un atteggiamento utile per te per iniziare a mettere le basi, ma anche per dimostrare al tuo capo che sei già sul pezzo.
A fine giornata, o il giorno successivo, quando avete un momento per confrontarvi, puoi presentarti a lui con le idee chiare:
“Sai Luca, ripensavo un po’ agli input che mi hai dato ieri e probabilmente oggi potrebbe essere utile che io approfondissi il discorso […] di cui mi hai parlato. Cosa ne pensi? Ho fatto delle ricerche sull’intranet dell’azienda e ho già trovato diversi spunti interessanti, ma se hai altri documenti che posso leggere per favore inoltrameli. Inoltre ho un paio di domande a cui ieri non sono riuscita a rispondere da sola. Ad esempio sai come […]?”
Infine, se già non ci ha pensato lui e se lo ritieni utile e opportuno, puoi anche chiedergli, per queste prime giornate, se puoi mettere nel suo calendario un meeting quotidiano di 25 minuti a inizio o fine giornata, in cui aggiornarlo su quel che stai facendo ed esser certa di tenerti sulla giusta carreggiata. Passati i primi giorni, potrai poi trasformarlo in un 1:1 settimanale, come ti ho consigliato in questo articolo su come comportarti con il tuo capo.
7) Goditi il momento
Sei seduta su quella sedia, alla tua nuova scrivania. Per quel posto che è ora occupato da te, lì fuori ci sono altre 10, 30, 50 o 100 persone che come te hanno inviato il CV, hanno fatto il colloquio e hanno tanto desiderato il posto. Quello stesso posto che ora occupi tu.
Questo non è certo un modo per farti sentire in colpa, né di certo un invito a farti pensare “pappappero, io sì e voi no!” (vabbè, se lo hai pensato per un attimo sei scusata :D), ma un promemoria.
Del fatto che sei lì per una ragione. Del fatto che sei stata scelta fra tanti altri. Del fatto che qualcuno ti ha voluto lì perché ti ha ritenuta la persona adatta al ruolo, quella capace di offrire un contributo importante col suo bagaglio di esperienze.
Goditi il momento. Fai domande. Sbaglia. Rimedia. Impara. Conosci. Cresci. E diventa quella persona lì.
Oh, poi però torna qui e fammi sapere come è andato, ‘sto benedetto primo giorno di lavoro 😉
In bocca al lupo!
Arli.
P.s. Questo articolo lo dedico a M., che mi ha mandato un messaggio bellissimo per ringraziarmi dei consigli di un mio post (questo) che l’hanno aiutata ad ottenere un posto nella più grande azienda del settore della sua regione. In bocca al lupo M.! 🙂
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